Vedetela così, Milano è come un grande supermercato: c’è tutto ciò di cui hai bisogno, ma per risparmiare devi saper far la spesa. Una sorta di “outlet del partner” dove ognuno di noi è alla ricerca dell’affare migliore. Quante volte ci ripetiamo che certi “acquisti” avremmo potuto evitarli? Almeno al supermercato puoi buttarti sulle offerte che ti facilitano le cose (conosci il prodotto, ti fidi e il prezzo è buono), ma nella vita reale la situazione è un po’ diversa, non esistono scaffali ed è in gioco il fattore psicologico. Per questo motivo nascono le app d’incontri, e come le grandi multinazionali fanno a gara per offrirti più qualità al miglior prezzo competitivo, così anche le start up. Tra tutte, si fa spazio in particolar modo Once, presentandoti la scelta più adatta a te su un piatto d’argento.
Certo, perché in una realtà frenetica come quella di Milano tutti usano app per trovare un partner, così è più facile, e “uno non ha mica tempo di cercarselo da sé”. Per questo Once ha deciso di analizzare le abitudini dei giovani milanesi al loro primo appuntamento (come si vestono, che musica ascoltano, come se la giocano) per rendere la propria offerta la più appetibile. Ecco una raccolta di testimonianze di ragazzi e ragazze che avrebbero fatto meglio a scaricarsi Once tempo fa.
Emanuel – ex studente Naba, ora lavora nella moda – 25 anni
L’appuntamento ideale? Bar Cuore in colonne e poi casa sua, o casa mia, basta che ci si dia da fare e che non sia troppo ubriaco. Al contrario, la mia uscita peggiore è stata quella volta in cui sono stato portato a cena da Spizzico in Duomo. DA SPIZZICO, TI PARE? Il mio primo appuntamento andato meglio ma poi naufragato nel peggio invece è stato quando l’ho fatto bere, solo che era a stomaco vuoto e non lo sapevo, così, tra un limone e l’altro, alla fine mi è collassato addosso e poi mi ha intasato il lavandino.
Trovo che sia molto più semplice rimorchiare qua a Milano, in provincia il primo ragazzo decente è a 100 km su Grindr. Non ho un outfit preferito per la prima uscita, ai ragazzi piaccio per la mia vena istrionica e la simpatia, non per il mio armadio, però ho un capo a cui non posso rinunciare: Jockstrap nero trasparente con l’effetto vedo-non-vedo-vedo. Nel caso si facesse jackpot alla prima uscita #ifyouknowwhatImean.
Quando porto a casa qualcuno solitamente apro due birre o faccio un caffè, non mi interessa che musica piaccia all’altro, metto i miei 25 più ascoltati nella playlist di iTunes e ciao. Appuntamenti al buio? No grazie.
(La versione originale è stata dovuta censurare. Sorry E.)
Martina – Commessa in un negozio multinazionale – 22 anni
Credo non ci sia niente di meglio di quando esci la prima volta con qualcuno, guardi l’ora e sono le 20.00, la riguardi poco dopo e sono le 23.30; regole fondamentali: mai guardare il telefono e mai nominare l’ex. Appuntamento andato male? Lui mi arrivava al mento e mi ha cantato una canzone di Max Gazzè dopo essersi mangiato un tubetto di patatine alla paprika. Una cosa che l’altro non deve assolutamente fare è ordinare per me e pagare per forza lui.
Più che a Milano o in provincia, credo che sia più facile rimorchiare sui social o con app attigue, ma il più delle volte mi affido al metodo “amici di conoscenti che conoscono amici”. Quando porto a casa qualcuno non metto musica perché mi distrae, anche se da tempo sogno un appuntamento con in sottofondo Latch dei Disclosure; solitamente offro birra e sto in tuta.
Delle volte riesco a comprendere chi beve tanto al primo appuntamento, ha bisogno di qualcosa di forte per sopportarmi, lo capisco. Darla la prima sera? È capitato anche nel primo pomeriggio.
Edoardo – Studente Marketing e Comunicazione in Bicocca – 26 anni
L’appuntamento perfetto? Semplice, qualche bicchiere di vino e tante risate. Dove è indifferente, ma in generale odio i posti pettinati o con la puzza sotto il naso. Viva le vecchie enoteche!
Una volta che sarei stato volentieri a casa è stata con questa ragazza che beveva solo analcolici perché diceva che l’alcool la faceva ingrassare (WTF?!), inoltre non riusciva a spiccicare parola senza il giusto input, ho dovuto bere per sopportare il tutto. Però a fine serata c’è anche stata! All’opposto, odio le persone frivole e chi si prende sempre troppo sul serio. E ridi un po’ che magari domani muori!
Solitamente prima di uscire con una metto qualche disco di Lou Reed che ti da’ la giusta carica e allegria senza però esagerare. Quando invece porto a casa una ragazza le offro da bere del vino rosso o una birretta, e metto qualche vinile Soul o Funk. Ultimamente mi sto buttando più su David Bowie. Funziona sempre.
Erika – Graphic Designer – 25 anni
Trovo che il primo appuntamento ideale sia quando trovo affinità con chi ho di fronte, sentendomi a mio agio a parlare di qualsiasi cosa, non importa dove. Ho avuto esperienze davvero traumatiche, più di tutte quella volta in cui al primo incontro sono stata presentata a mezza famiglia, che era eccessivamente entusiasta di me. ANSIA.
Una cosa che l’uomo non deve ASSOLUTAMENTE fare è Il “piccolo lord”, ovvero iniziare ad usare termini tipo “sbocciare, Corso Como, macchina del papi”, in questo caso l’opzione “scusa, ma devo scappare a casa a chiudere un lavoro entro domani” rimane quella più gettonata.
Per l’outfit, dato che il mio armadio vanta una vasta gamma cromatica che va dal nero al nero, vado sempre sul total black, o quasi. Una volta che invito qualcuno a casa mia ho sempre una premessa: da buona creativa sono molto disordinata. Prima cosa che faccio prima di aprire la porta è scusarmi per il putiferio che si troverà una volta oltrepassata. Superati i convenevoli, metto qualche vinile, magari funky che mette sempre di buon umore. Sarà una risposta scontata e noiosa, ma preferisco conoscere bene la persona prima prima di andarci a letto, quindi non sono favorevole al farlo la prima sera.
Con l’alcool cerco di contenermi la prima volta che esco con qualcuno. Una volta, a metà serata, il ragazzo con cui ero uscita era chiaramente ubriaco, visti i due drink bevuti non mi capacitavo del perché, scoprii poi che era astemio ed aveva bevuto solo per non fare “brutta figura”. Andò bene lo stesso, visto che dopo ci mettemmo insieme.
Appuntamenti al buio? No, sono una calamita per casi umani e così facendo mi capiterebbe l’ennesimo di essi. Fortunella.
Walter – Studente in Economia Aziendale alla Bocconi – 23 anni
Credo che il primo appuntamento perfetto sia quello dove la spiazzi. Io, per esempio, ho sempre voluto provare l’escape room. Sì, ho avuto un primo appuntamento che stava andando bene ma che poi è naufragato nel peggio: una volta sono uscito con questa ragazza per bere una cosa e alla fine lei voleva andare a ballare. Siamo finiti in un club terribile, piccolissimo e semi vuoto, dove lei ha incontrato un suo ex e alla fine se n’è andata a casa con lui.
Una cosa che odio sono le tipe volgari, se bestemmi o dici parolacce o non sai l’italiano è un problema, questa è tra le prime cose che una donna non deve mai fare. Una che è subito disponibile? Se le piaccio non c’è niente di male. Credo che sia molto più facile rimorchiare a Milano, in provincia la gente ha paura del giudizio degli altri quindi le persone si lasciano andare molto meno.
Il mio outfit da prima uscita è jeans, sneakers semplici chiare, magari una maglietta un po’ particolare ma niente di eccentrico. Non credo alla fortuna o ai portafortuna. Secondo me alle ragazze non piacciono quelli che esagerano o gli esibizionisti. Poi quando porto a casa qualcuno, metto su qualche canzone new wave o post-punk revival, quella roba lì secondo me crea la giusta atmosfera. Poi, perché no, propongo sempre di guardare un film. Appuntamento al buio? Non ho mai provato ma mi piacerebbe.