Se le pose “osé” hanno invaso da tempo i nostri feed di instagram, non è solo perché siamo dei pervertiti. Un articolo di Nicolas Kayser-Bril e Judith Duportail, che avevano già pubblicato un’inchiesta du Tinder “L’Amore con algoritmi”, è appena stato pubblicato su Mediapart e analizza l’algoritmo di Instagram, basato su informazioni trovate in un brevetto depositato nel 2015.
Tra i criteri che rendono visibile un post, hanno scoperto che il livello di nudità è molto importante. L’interfaccia lo valuta “rilevando specifiche bande di colori, identificate come sfumature di colore della pelle”. Danno così un vantaggio ai post con la pelle scoperta oscurando così altri contenuti, un fenomeno chiamato shadow banning. Era solo per dirvi che non è tutta colpa vostra, ragazzi, stanno solo investendo sulla vostra libido per far crescere il mercato del like.