Se vi siete ormai arresi all’evidenza della vostra pigrizia rifiutando categoricamente ogni cosa che ha a che fare con “sport”, “fatica” o “addominali” non solo avete fatto bene, ma avete risparmiato anche tanto tempo e denaro.
No, non è uno scherzo: potete finalmente smettere di colpevolizzarvi per non aver fatto in un giorno quella oretta scarsa di ginnastica con cui pensavate di poter salvare la vostra poltroneria di una vita.
Per questo barlume di speranza dobbiamo ringraziare la recentissima ricerca dell’Università di Leeds: studiando la frequenza del battito cardiaco di chi guarda una partita, si è scoperto che in questa occasione i battiti del cuore aumentano mediamente del 17%, arrivando addirittura a toccare la soglia del 64% nei punti clou. Del tipo che è già tanto se siamo usciti incolumi dai mondiali del 2006 contro la Francia (sì ogni momento è buono per ricordarci della sua sconfitta).
Ma non è tutto: la vera rivoluzione è che lo stesso aumento del battito cardiaco coincide con quello a seguito di una camminata veloce, una rivelazione che manderà in rovina personal trainer e non solo.
Assistere ad una partita con conseguente vittoria porterebbe benefici anche per chi soffre di ansia: al contrario, è comprovato da tutti gli psicologi che dal quel famoso 2006 i francesi soffrano ancora di attacchi di panico e ogni tanto facciano incubi su Fabio Grosso.
Insomma, a meno che non facciate parte della tifoseria del Crotone, e in tal caso vi facciamo le condoglianze, quella di guardare partite è un’alternativa più che valida al sostare in plank per 30 secondi. Unica avvertenza: non abusate di questa grande astuzia perché a qualcuno potrebbe non fare piacere! Spesso è motivo delle più grandi litigate tra fidanzati, quasi al pari di “è solo un’amica”.