Teatro al tempo di Covid: da marzo 2020 su tutto il territorio nazionale il teatro è stato sospeso e se solo nel periodo estivo c’è stata un momento di ripresa per lo svolgimento di spettacoli, da ottobre 2020, in considerazione del carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia e dell’incremento dei casi sul territorio nazionale, il sipario si è nuovamente chiuso.
Eppure il teatro non si perde d’animo: il suo spirito non è sopito, sopravvive, si trasforma, si riadatta per fronteggiare le avversità, grazie alla voce e alla tenacia dei rappresentanti del settore. Un esempio? Il teatro a domicilio!
Eh, sì se non posso andarci a teatro perché non apprezzarlo direttamente a casa con tanto di pizza da asporto?
Ecco quindi che molte città stanno diventando palcoscenico a cielo aperto di iniziative di teatro delivery: è il teatro che si fa vicino allo spettatore, che restituisce allo spettatore il dono che lo stesso gli ha sempre riservato!
La proposta è parte di un progetto più ampio che coinvolge attori di teatro in tutta Italia, grazie alle Unità Speciali di Continuità Artistica (USCA), una evoluzione del progetto di “Barbonaggio Teatrale” nato ad Andria e dal festival Castel dei Mondi nel lontano 2009 e da una idea di Ippolito Chiarello.
Cambia dunque la cornice del teatro: si abbandonano – a forza di DPCM – i luoghi tradizionalmente dedicati a questo tipo di performance e ci si appropria di spazi ancora da vivere, quali cortili di casa e giardini.
C’è un menu online per scegliere le pièce teatrali e l’attore a cavallo della sua bici, con uno zaino da food delivery rider dotato di tutto l’occorrente, raggiunge il suo pubblico e recita all’aperto, sotto una finestra o in un parco a distanza di sicurezza. La proposta a livello di “menù da asporto” con rapidi allestimenti e formule veloci è abbordabile: si può partire anche da 20 euro e si spazia tra commedie, tragedie e favole per bambini, quindi se ce ne è per tutti i gusti perché non assaggiarne un boccone?