Dopo la presentazione ufficiale al Festival Internazionale del Cinema di Berlino, è uscito anche nelle sale italiane T2 Trainspotting, sequel del film cult generazionale che ha segnato gli anni ’90. Noi l’abbiamo visto in anteprima e, al di là delle valutazioni tecniche, il coinvolgimento emotivo è troppo grande per non goderlo, nel bene e nel male. Ecco a voi, alcune curiosità che ci sono balzate all’occhio su questo nuovo capitolo.
CHOOSE LIFE. “Scegliete la vita”. Così si apre Trainspotting nel 1996. Così incalza l’epico monologo di Renton a ritmo di Iggy Pop. Vent’anni dopo, Mark ci rivela che “Choose life” altro non era che uno slogan di una campagna antidroga del secolo scorso. E in T2 il monologo viene riproposto dallo stesso Renton, declinato però in una versione 2.0.
PORNO. T2 si basa principalmente sul romanzo “Porno”di Irwin Welsh, sequel letterario di Trainspotting in cui, a differenza del nuovo episodio cinematografico, i personaggi si incontrano dopo 9 anni, anziché 20. Dopo la partecipazione alla prima pellicola di Trainspotting, lo scrittore ricompare in T2 sempre nei panni di Mikey Forrester, diventato negli anni un’importante uomo d’affari. Affari piuttosto loschi, ovviamente…
IL CAST. In Trainspotting 2 ritroviamo tutti, o quasi, i personaggi principali di vent’anni fa, interpretati dagli stessi attori. Alcuni di essi, nella prima pellicola, avevano alle spalle solo pochissime esperienze cinematografiche. Kelly McDonald, ad esempio, era al suo primo provino e fu scelta per il ruolo di Diane, giovane studentessa che fa innamorare Renton e che, in questo nuovo capitolo, scopriamo essere diventata un brillante avvocato.
TOTAL BLACK. Tra jeans skinny e magliette attillate e coloratissime, il look di Trainspotting ha segnato un’epoca. Anche questa volta, il regista Danny Boyle ha voluto fortemente al suo fianco la designer Rachel Fleming, che ha curato i costumi in chiave più contemporanea, fotografando al meglio l’evoluzione stilistica degli ultimi anni. Il total black domina, infatti, nella nuova pellicola e prevale rispetto ai colorati capi iconici anni ’90 che avevano caratterizzato il primo film. Ciononostante, vengono riproposti accessori iconici senza tempo, come le immancabili Adidas ai piedi di Renton.
LUST FOR LIFE. Trainspotting si era distinto per una colonna sonora di altissimo livello, che aveva contribuito al successo del film. Il brano più rappresentativo era sicuramente Lust for Life di Iggy Pop, tratto dall’omonimo album del 1977. Il suo ritmo inconfondibile non poteva certo mancare in T2, anche se Mark, dopo un’iniziale rigurgito nostalgico, riesce a goderselo nuovamente solo sul finale della storia, non più nella versione originale, ma nel remix prodotto dai Prodigy. Altri brani fanno da ponte tra i due capitoli del film. Rincontriamo, ad esempio, le note di Perfect Day di Lou Reed e la suadente Deep Blue Day di Brian Eno. Nel complesso, anche la selezione musicale di T2 non delude le aspettative.
IL RIFUTO DEGLI OASIS. Anche gli Oasis dovevano partecipare alla colonna sonora dell’iconica pellicola del 1996, ma Noel Gallagher rifutò a causa di un malinteso. Il leader e fondatore della band di Manchester, infatti, mostrò disinteresse, poiché si convinse che il film parlasse di Trainspotters, ovvero persone con l’hobby di osservare treni e non di una black comedy su disagio sociale e tossicodipendenza.
AUTOCITAZIONI. Le similitudini e i rimandi al film del 1996 sono infiniti. Un esempio? La corsa di Renton che culmina con una risata in faccia al conducente di un auto, con la mano appoggiata al cofano. La scena si ripete in T2, ma mentre vent’anni fa il giovane Renton scappava da due store detective dopo un furto, in T2 l’inseguimento appare molto piu pericoloso, poiché Mark deve sfuggire all’ira funesta di un rancoroso Frank Begbie…
TATUAGGI. Il look dei nostri eroi, come detto, si è evoluto nel tempo e, alcuni di essi, mettono in mostra nuovi tatuaggi che contribuiscono a caratterizzare i personaggi. Jonny Lee Miller, che interpreta Simon “Sick Boy”, ne ha diversi sparsi per il corpo. Anche il vecchio Franco, dopo aver passato 20 anni di galera, lascia intravedere 4 lettere impresse sulle dita di una mano: A.C.A.B., acronimo di All Cops Are Bastards.
ACCENTO SCOZZESE. Nonostante le origini scozzesi, il timore piu grande di Ewan McGregor prima di vestire nuovamente i panni di Mark Renton era quello di dover recuperare slang e accento dei sobborghi di Edimburgo. L’attore, infatti, ha lasciato la Scozia all’età di 17 anni per studiare recitazione a Londra e in un’intervista al Guardian ha espresso tutti i suoi dubbi riguardanti quest’operazione di flash back linguistico.
THE SHINING. Nella resa dei conti finale all’interno del pub di Sick Boy, Begbie ricorre alle maniere forti per irrompere nella stanza in cui Mark, amico di un tempo, cerca di nascondersi. L’episodio appare come una chiara citazione del capolavoro cinematografico di Stanley Kubrick “The Shining” e, in particolare, dell’indimenticabile scena dell’accetta, interpretata da un magistrale Jack Nicholson.