Per gli aborigeni australiani la musica era una vera e propria mappa del mondo. Imparare a memoria i canti della tradizione significava sì conoscere le tradizioni e le storie antiche, ma anche individuare i luoghi sacri, le fonti d’acqua, le strade, i passaggi, i luoghi di ritrovo degli animali da cacciare. La musica, insomma, era una cartina geografica.
Dorothy non è una ragazzina con le trecce bionde e le scarpette magiche, ma un collettivo di designer londinesi che si è divertito a rinominare ogni elemento presente in un planisfero politico con il nome di una canzone. Possibile? Certo, basta usare un po’ di fantasia: dove esiste una canzone il cui titolo richiama direttamente il luogo geografico, il gioco è facile.
A questo link la mappa intera.