La cosa veramente importante era che il rapper napoletano, dopo lunghi mesi di latitanza, ci desse quello che volevamo e quando lo volevamo: un nuovo pezzo, il 9 maggio. E Liberato c’è, non con un singolo ma addirittura una playlist, pubblicata alle 23:59 sul suo canale YouTube, quasi in data successiva, con la stessa noncuranza di quelli abituati a ignorare per ore i messaggi su WhatsApp.
Era il 2017, sempre maggio, quando la voce di (se davvero è la sua) un ragazzo con il bomber nero iniziava a farsi sentire nelle riproduzioni casuali di tutta Italia: non si facevano tante chiacchiere su qualcuno da quando Fabri Fibra rappava steso in una bara.
A un certo punto, in macchina, partiva “Tu T’è scurdat e me”:
“Ma cos’è questa cosa, un neomelodico?”
“Liberato”
“Chi?”
“Dai, non lo conosci?”
“Ma se guardi Gomorra con i sottotitoli… Però ha una bella base dub”
Tutti rimanevano zitti e pensavano che in effetti era davvero una bella base dub, e che quella cosa si poteva ascoltare, anche non ironicamente.
Chi era o chi è Liberato? Perché non si fa vedere in faccia? È Calcutta? È Gigi d’Alessio? È un progetto collettivo? È un ex detenuto di un carcere minorile? È Ciro di Marzio?
Non lo abbiamo mai saputo, nonostante si siano susseguiti diversi eventi live, durante i quali si vociferava che il segreto sarebbe stato svelato. Alla fine, i magazine hanno smesso di pubblicare articoli pieni di congetture sensazionali, e ce ne siamo tutti quanti dimenticati. Senza aver smesso di ascoltare brani del soggetto ignoto.
E poi ci sono i video, diretti da Francesco Lettieri, già autore dei clip di Calcutta e The Giornalisti. È come durante i tempi d’oro di MTV. Forse, oltre ai graffiti dedicati a Maradona e ai fanalini rotti degli scooter, ci si può vedere anche un alone di Milano e di Bar Luce, nelle atmosfere rarefatte e i colori da Kodak 35mm scaduta nel 2006. Solo che, una volta, ho espresso questo pensiero su un social e l’hanno presa tutti nel modo sbagliato.
Semplicemente, quello che fa Liberato non può lasciare indifferenti le generazioni che una volta si indicavano con le ultime lettere dell’alfabeto e poi con la definizione vaga di Millennials. Un dettaglio su tutti: il protagonista del primissimo videoclip, che apre gli occhi per guardare un goal mentre sta limonando al bar durante una partita di calcio.
La notte tra il 9 e il 10 maggio 2019 Liberato ha pubblicato 5 nuovi pezzi sul suo canale e sono una bomba.
E chi se ne frega davvero della sua vera identità.