Il Film è stato nei cinema per sole due giornate il 23 e il 24 Gennaio, ed è uscito subito dopo in Tv (Rai) il 13 e il 14 Febbraio. Principe Libero racconta la storia di De Andrè, le origini del mito, dalla prima chitarra alla consacrazione definitiva. Il film diretto da Luca Facchini ha fatto il boom di ascolti durante le due giornate di Febbraio, arrivando a 6,1 milioni di spettatori soltanto nella prima serata.
Le critiche verso i film si dividono in due, da una parte i sostenitori accaniti e gelosi del cantante che hanno trovato il film come uno scempio e dall’altra i sostenitori del film.
La prima divisione arriva sulla recitazione e sulla scelta di Luca Marinelli come interprete di De Andrè. Per molti l’attore è stato magistrale nella sua interpretazione, disfandosi della sua romanità ed entrando a pieno nel personaggio. Altri, invece hanno mosso varie critiche all’attore accusandolo di essere troppo romano, che nemmeno la mimica facciale e i movimenti ricordavano Faber. Sembrerebbe comunque che il problema più grave sia proprio quell’accento. Un’altra critica rivolta a Marinelli riguarda il sorriso troppo abbondante dell’attore, De Andrè soffriva come ogni poeta, non era felice. Una scelta apprezzata è stata, invece , “la canzone di Marinella” cantata da Mina che ha lanciato De Andrè, insieme ai suoi primi successi e le prime timide esibizioni dal vivo.
Le proteste più sentite sui social sono state riguardo al taglio della canzone “Bocca di Rosa”, con il vero De Andrè a cantarla, troncata a metà per dare spazio alla pubblicità e a Porta a Porta. Per riparare al danno la Rai ha pubblicato dopo, su RayPlay, il video integrale del concerto, quello utilizzato per i titoli di coda e interrotto bruscamente dalla pubblicità della Panna Chef. Soluzione che non placa le ire.
Nella seconda e ultima parte di "Principe Libero" , in onda ieri sera , è stato interrotto il live di De André in "Bocca di rosa" e tagliati i titoli di coda.
Nello scusarci vi riproponiamo la clip finale.
A questo link le puntate integrali ➡ https://t.co/Si3li6ikMc#Rai1 pic.twitter.com/aBsv3WLsLO— Rai1 (@RaiUno) 15 febbraio 2018
L’opera di Facchini non si avvicina minimamente allo spirito, allo spessore umano e intellettuale del cantautore genovese, ma c’è chi giustifica la Rai. Essendo un film dedicato alla prima serata e a tutti, non si poteva che romanzare la storia di De Andrè.
Sembra che la cosa migliore da fare è apprezzare il prodotto per quello che è: un prodotto dedicato alla televisione generalista.