Una volta, su Twitter era molto cool ostentare un approccio passivo-aggressivo e scrivere cose tipo: “Vi vantate di avere solo cinque euro sul conto corrente e poi c’avete l’iPhone 3”. Oggi invece rosicare è passato di moda, e certe cose non le scrivo più nemmeno io che ho un debole per il vintage. Così, anche le frecciatine verso gli utenti boVghesi che commentano programmi visibili solo con un abbonamento Sky hanno cominciato a sparire.
Io, che l’abbonamento Sky non l’ho mai avuto, ho deciso di fare un esperimento per mettere a frutto le abilità acquisite cercando – e sottolineo cercando – di vedere in streaming molte Notti degli Oscar e partite dell’Inter (eh sì), oltre che una fantasia molto fervida.
È andata bene. Nessuno si è mai accorto di niente, finché ieri sera ho rivelato il gran segreto. Quindi sono piuttosto sicura di sapervi dire cos’è successo.
1. A quanto pare, quando c’è in ballo la finale di MasterChef qualcosa deve andare necessariamente storto. Quella di quest’anno è stata l’edizione dello Strisciagate, ovvero di come Canale5 sia diventato ufficialmente il canale degli spoiler. Per farla brevissima, un uccellino avrebbe cantato a un inviato di Striscia la Notizia come i tre finalisti si sarebbero piazzati sul podio, due giorni prima che la puntata venisse trasmessa in differita. Antonio Ricci non si è fatto problemi a spiattellare tutto, e Carlo Cracco si è incazzato più che in tutta la scorsa stagione di Hell’s Kitchen. Ma nel menù di ieri sera, nonostante tutto, non sono stati inseriti né il trancio di Gabibbo ai ferri né l’Ezio Greggio sott’olio. Tanto, i veri motivi per cui si guarda MasterChef sono le crisi di nervi e il fantaitaliano di Joe Bastianich. E poi, io l’ho sempre saputo che avrebbe vinto Stefano. Lo sapevate anche voi, vero? Ops…
2. Amelia, la luce degli occhi di chef Bruno Barbieri, Nostra Signora del Mascara Secco, si è messa le Hogan. Nessuno poteva sorprendersi che arrivasse terza dopo una scelta del genere, anche se quello che aveva cucinato non doveva essere davvero niente male.
3. Il giovane Nicolò, con i suoi capelli fashion e la fissa per le galline ornamentali, ha fatto breccia nel malvagio cuore di chef Cracco, che abbiamo potuto apprezzare in una inedita versione papà. Ovviamente, il genere di papà a cui mi riferisco è Tywin Lannister. O Darth Vader.
4. Finalmente abbiamo assistito all’epifania di Mariella, la dolce metà di Stefano, su cui avevamo tutti troppe aspettative. Ci eravamo immaginati una bellezza mediterranea, uguale a Penelope Cruz in Vicky, Christina, Barcelona. E invece Mariella somigliava più alla signora Renzi, e dopo neanche venti minuti nessuno la sopportava più.
5. Stefano era ovviamente sudato, sudatissimo, fradicio, grondante. E nonostante ormai fare battute sulla sua sudorazione sia originale almeno come farle sull’abbronzatura di Carlo Conti, i telespettatori si dividevano in fanciulle estasiate che facevano notare quanto fosse talentuoso e sdraiabile (soprattutto sdraiabile) e tutti gli altri che si chiedevano se i fluidi organici fossero il suo ingrediente segreto, o se davvero avrebbero mangiato le sue pietanze. Alla fine, però, ai giudici il guazzetto di sudore è piaciuto.
Quanto a me, un po’ sono contenta che MasterChef sia finito: perché presto potrò vederlo davvero. In chiaro e sulla TV dei poveri.