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Bad Girl: un cortometraggio sullo sconforto delle donne troppo belle

Essere belle non significa per forza essere felici. Ecco il messaggio di Bad Girl, un cortometraggio realizzato dal giovane francese Arnaud Khayadjanian. Dopo una campagna crowdfunding completata su KissKissBankBank, il regista ha svelato questo splendido film che non parla delle ragazze cattive, ma dei pregiudizi della gente sulle ragazze belle, le classiche “belle e senza cervello”.

Il giorno prima dei suoi 18 anni, la protagonista illustra in un monologo ispirato all’opera teatrale di Laura Desprein, “Coeurs sourds”, i pregiudizi che le persone possono nutrire nei suoi confronti per colpa dell’aspetto fisico. Questa invisibile violenza psicologica la porta a poco a poco a perdere il controllo in un ballo, che diventa il suo ultimo mezzo d’espressione. La bad girl dei tempi moderni è interpretata da Mathilde Roux, dai lunghi capelli viola, gonnellina trasparente rosa e intimo con la scritta “#SWAG” stampata sopra.

Essere bella talvolta si rivela un handicap. È considerato come il trofeo, una bambola sulla quale scommettiamo. Ci interessiamo a lei soltanto per la sua bellezza, un’eroina che non ha altra scelta se non quella di mettersi in mostra e fare ciò che ci si aspetta da lei, con la paura di essere dimenticata per sempre.

Il titolo “Bad Girl” è ispirato all’omonimo brano musicale di Lee Moses, che racconta la storia di una ragazza che vuole essere libera ed ha spezzato il cuore del suo partner.

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