Pier Paolo Spinazzè, in arte Cibo, ha deciso di combattere l’odio fascista in un modo molto originale.
Vedendo Verona, la sua città, tappezzata di scritte che inneggiavano al Duce e svastiche, ha deciso di coprirle con immagini ben diverse: parmigiano, capresi, wurstel, cupcakes.
La città veneta è da sempre culla dell’estrema destra. “Il fascismo a Verona e provincia è una piaga e purtroppo tra le nuove generazioni continuano a far presa il messaggio i contenuti e la simbologia di questi partiti e queste formazioni”, ha detto a Repubblica.
Che a volte sfocia in tragedia, come è successo al suo amico artista Nicola Tommasoli, ucciso da un gruppo di naziskin nel 2008.
“Ogni territorio ha i suoi prodotti e le sue eccellenze. Se sono nella terra dell’asparago, disegno asparagi per coprire croci celtiche e scritte ‘dux’. Idem vale per il pesce, la polenta, l’uva.” Il parmigiano ricorda la parola “partigiano”, la caprese è simbolo di popoli uniti perché la mozzarella è italiana, il basilico indiano, l’olio mediorientale, i pomodori colombiani.
Un modo allegro per contrastare tendenze oscure. Più italiano di così non si può.