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Coppetta mestruale: cos’è e perché dovremmo abbandonare gli assorbenti

Secondo uno studio di Women’s Environmental Network, una donna in media utilizza 12mila tra assorbenti esterni e interni nel corso della sua vita. Ogni anno, questo tipo di rifiuti raggiunge le 200mila tonnellate – di cui si vedono troppo spesso i resti sulle spiagge.

Gli assorbenti, nonostante contengano cotone, sono rifiuti non riciclabili. Sono fatti di plastica e materiali sintetici e vengono trattati con agenti chimici per modificarne il colore o l’odore.

Più o meno inconsapevolmente, tutte noi siamo autrici di un grande danno per l’ambiente. Certo, esistono gli assorbenti biodegradabili, ma vengono prodotti da poche aziende e costano più degli altri.

Già, il costo. Perché lo Stato non ci risparmia l’IVA, il 22%, su un tipo di prodotto che per noi è essenziale ma che viene considerato un bene di lusso, al pari di automobili e sigarette. Quanto spende una donna italiana al mese in assorbenti, sei euro nel migliore dei casi? All’anno diventano 72 euro. Una spesa che non tutte possono affrontare a cuor leggero. Qualcuno aveva proposto di abolire la tampon tax, ma era stato deriso. Per fortuna, in Scozia hanno deciso di fornire assorbenti gratis alle studentesse.

Gli assorbenti sono stati una grande conquista del secolo scorso, che ha permesso a tutte le donne di abbandonare i panni infilati tra le gambe e vivere la propria vita senza l’ansia del sanguinamento. Ma possiamo fare di meglio, per il nostro portafoglio, per la nostra salute e per l’ambiente.

Un esempio è la coppetta mestruale. Inventata dopo la metà del 1800, aveva preso piede negli anni ’30 del secolo scorso. All’epoca, però, le donne non si sentivano a loro agio a riutilizzare prodotti per raccogliere il sangue mestruale, preferivano l’opzione usa e getta.

L’idea fu gradualmente abbandonata, fino a una ventina di anni fa, quando fu inventato il silicone medico.

Questo tipo di materiale è versatile e igienico. Per igienizzare la coppetta, basta lavarla dopo ogni utilizzo e trattarla nell’acqua bollente prima di ogni ciclo mestruale.

Si posiziona all’entrata della vagina e non si muove, a causa dell’effetto sottovuoto – che aiuta anche per quanto riguarda gli odori, dato che tutto rimane all’interno.

Una caratteristica importante della coppetta mestruale è che non assorbe il sangue, ma lo raccoglie; i liquidi che si trovano sulle pareti della vagina non vengono portati via. Ad esempio, il muco cervicale: un antibatterico fondamentale per la protezione delle parti intime, che di solito viene catturato dagli assorbenti interni. Non interferisce con la flora vaginale e quindi non si corre il rischio di infezioni o di shock anafilattico.

Ha una capacità tre volte maggiore degli assorbenti, e può rimanere nella vagina fino a otto ore. Ovviamente, per evitare il proliferare dei batteri, si consiglia di cambiarla più spesso, ma può essere tranquillamente utilizzata durante la notte.

Ciò che rende la coppetta mestruale migliore degli assorbenti in termini economici ed ecologici è la sua durata nel tempo: costa dai 10 ai 30 euro e può durare fino a dieci anni.

Tutte noi affrontiamo il ciclo in maniera soggettiva. La coppetta mestruale può aiutare a sentirsi più consapevoli del proprio corpo, provare meno fastidio per un processo naturale e affascinante, e fare bene a noi stesse e all’ambiente che ci circonda. Lasciando gli assorbenti sullo scaffale del supermercato.

 

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