Le illustrazioni brillanti e sarcastiche di Marcelladraws
Giulia Bottaro
L’intervista di oggi ci porta oltreoceano, da un’artista americana dal nome italianissimo. Si tratta di Marcelladraws, al secolo Marcella Stranieri, un’illustratrice che ha iniziato per caso e ha trovato popolarità su Instagram. I suoi sono fumetti molto semplici, incentrati sul messaggio. I toni sono arguti, spesso sarcastici, con numerose citazioni alla letteratura di ogni genere e a situazioni di vita quotidiana per niente banali.
Per iniziare, raccontaci di dove sei e delle tue origini italiane.
Sono di Washington DC, adoro questa città e sono molto ispirata dai suoi abitanti. I miei nonni sono di Napoli. Ho studiato all’Università degli Studi della Tuscia per un semestre e dopo la laurea, ho vissuto a Castellammare di Stbaia per qualche mese. Adoro lo stile di vita italiano e spero di poter tornare presto – specialmente per vedere Padova e la Cappella degli Scrovegni.
Come hai iniziato a disegnare?
Volevo smettere di fumare. Avevo bisogno di fare qualcosa con le mani a parte girarmi le sigarette, così ho iniziato a disegnare ogni volta che avevo voglia. Non avevo realizzato quante idee avessi nella mia testa, in attesa di essere disegnate! Ho mostrato le mie illustrazioni a famiglia e amici per molto tempo prima di creare un account su Instagram; l’ho messo per avere un modo migliore di condividere con le persone vicine a me.
Hai un altro lavoro?
Sono in una fase di transizione. Dopo la laurea ho lavorato nei posti più disparati e li ho amati per ragioni diverse. Ho lavorato in una galleria d’arte, uno studio legale, un’associazione no profit, diversi caffè e ristoranti e, più recentemente, per una start up. Mi sarebbe piaciuto fare l’archeologa, perché sono appassionata di storia antica e volevo farne parte. Purtroppo è una realtà che non va d’accordo con il mio carattere, e da allora ho provato molte alternative. Sono sempre entusiasta di vedere dove andrà la mia vita.
Hai un numero piuttosto alto di followers su Instagram. Usi altre piattaforme?
Al momento ho solo quello, ma sto pianificando di espandermi. Non ho mai voluto percepire le mie illustrazioni come un lavoro, se trasformo la mia arte in un business diventerà un obbligo e perderà la sua bellezza. Per me è un modo per esprimermi, adoro la comunità di Instagram e per ora mi basta! Nel prossimo futuro, penso ad un sito web. Le persone mi contattano spesso per commissionare disegni o richiedere stampe. Mi piacciono molto i messaggi privati, ogni volta che qualcuno mi scrive ne sono molto felice!
Nei tuoi disegni ci sono molte citazioni brillanti di libri, film e sulla società in generale. Da dove trai ispirazione?
La maggior parte sono le mie opinioni personali, osservazioni ed esperienze. Passo molto tempo a scrivere e riflettere su quello che vedo in città, leggo nei libri, e mi accade nelle relazioni interpersonali. Ho studiato Storia dell’Arte e Letteratura Greca all’università che mi ha dato una base fantastica per apprezzare ed analizzare l’arte. Sento una connessione con gli sconosciuti che vedo per strada e mi piace fantasticare su chi potrebbero essere e dove sono stati.
Riesci sempre a creare dei personaggi molto specifici. Sono persone che hai incontrato? Se te le inventi, hai pensato di scrivere un romanzo?
Molti dei miei personaggi si basano su persone che conosco, o combinazioni delle stesse. Prendo un aspetto di qualcuno che ho incontrato e da lì parto per creare una persona nuova. Se qualcuno mi dice qualcosa che trovo divertente o interessante, me lo segno ed ecco un nuovo personaggio per la prossima settimana! Molti di loro sono anche versioni esagerate dei miei pensieri durante le varie fasi della mia vita.
Mi piacerebbe tantissimo scrivere un romanzo! C’è sempre qualche idea per una trama che mi passa per la testa. In futuro mi piacerebbe trasformare i miei disegni in un libro.
Se ricordo bene, hai menzionato sul tuo profilo Instagram che sei affetta da dislessia. Come la gestisci nelle tue illustrazioni?
Sì, faccio fatica a scrivere le parole e spesso cambio il senso normale delle lettere e delle parole. Non è un problema enorme, però ricevo molti commenti sui miei post correggendo il mio spelling. Ho sempre avuto difficoltà in questo nella mia vita, ma è una cosa così piccola da lasciare che mi influenzi! Il mio professore di letteratura del liceo mi disse che Earnest Hemingway aveva uno spelling terribile, e da allora non mi ha più dato fastidio.
Chi sono i tuoi artisti preferiti?
Potrei guardare Giotto, Tiziano, and Caravaggio tutto il giorno. Le loro composizioni e interpretazioni sono così complesse, luminose e belle che mi commuovono. Quando ho visitato il Museo di Capodimonte di Napoli ero così felice di essere in compagnia di lavori di Tiziano e Caravaggio. Mi piacciono anche Rothko ed Edward Hopper. I lavori di Rothko mi hanno aiutata in periodi brutti, i suoi dipinti sono emozione cruda – più a lungo li ho davanti, più mi sento vicina. Amo Edward Hopper da quando ero piccola e ho visto la sua mostra a Washington.