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La fashion designer Ina Bordonaro ci racconta cosa vuol dire lavorare nel mondo della moda in Italia

Spesso si parla di cervelli in fuga, di ragazzi italiani che cercano la fortuna in altri paesi, che vanno a studiare in altri stati eppure c’è ancora qualcuno che vuol provare ad andare controcorrente cercando di realizzare il proprio sogno nella sua terra natia. Questo è il caso della fashion designer Ina Bordonaro che ha deciso di aprire il suo Atelier di moda in Sicilia dove è nata e cresciuta , tenendo alta la bandiera del Made in Italy. Ina è una ragazza talentuosa che crea abito delicati a tratti molto gotici e di un eleganza eccezionale. Appena uscita vincitrice del concorso GDD Fashion Week con la sua nuova collezione ecco la nostra intervista a questa talentuosa designer.

Ciao Ina , raccontaci qualcosa di te e sulla tua formazione.
Ciao, Mi chiamo Ina Bordonaro e sono nata a Vittoria, in provincia di Ragusa. Ho studiato presso l’Harim, accademia Euro Mediterranea, di Gabriella Ferrera a Catania, dove ho frequentato il corso quadriennale di studi in fashion design, conseguendo la laurea nel 2013.

Da dove prendi le ispirazioni per i tuoi modelli e collezioni?
Quando progetto una nuova collezione solitamente mi ispiro a culture diverse, film, quadri, composizioni musicali e tutto ciò che in quel momento mi suscita emozioni.

Abbiamo sentito che hai vinto il concorso GDD Fashion Week, vuoi raccontarci qualcosa in merito all’evento e soprattutto alla tua collezione?
Per quanto riguarda la mia ultima collezione la mia ispirazione è legata al concetto di donna come contrasto nato da forza e delicatezza, carattere e sensibilità, dal quale nasce la scelta dei tessuti utilizzati. Ho portato la collezione sulla passerella della GDD Fashion Week, che si tiene ad Amantea, in Calabria. questo concorso viene considerato il più prestigioso evento di moda del mezzogiorno e vincerlo, aggiudicandomi sia il premio della stampa che il primo premio nella sezione “sperimentazione” è stato incredibile. Inoltre sapere che le mie creazioni sono state giudicate da un presidente di giuria del calibro di Graziano Amadori è per me motivo di orgoglio.
Un ringraziamento speciale lo vorrei dedicare al direttore artistico dell’evento, Ernesto Pastore e a tutto lo staff della GDD Fashion Week

Sappiamo anche che hai un tuo Atelier. Cosa vuol dire lavorare nel campo della moda, un ambito che come sappiamo è assai difficile, e soprattutto farlo con il proprio brand?
Si, ho il mio Atelier da ormai cinque anni nella città di Vittoria. Mi occupo personalmente della realizzazione dei capi, dalla progettazione, alla scelta dei tessuti, alla realizzazione sartoriale. Non è facile, ma dalla mia parte posso dire di avere una valida motivazione che mi aiuta a perseverare nella strada che ho intrapreso: la passione per il mio lavoro.
Portare avanti il proprio brand, partendo da zero, è piuttosto impegnativo, per questo mi preoccupo di offrire alla mia clientela un prodotto di ottima qualità che soddisfi la richiesta e che sia originale. Quelli che realizzo sono abiti rigorosamente prodotti su misura, con cartamodelli personalizzati per ogni cliente. Inoltre assicuro alla mia clientela una consulenza professionale nella scelta dei tessuti e la garanzia che il lavoro finito sia identico al figurino progettato.

Secondo te i influiscono i social hanno cambiato qualcosa nel mondo del design della moda?
Senza dubbio i social influiscono nel mondo del design della moda. Oggi è più facile sia documentarsi ai fini della progettazione che pubblicizzare il proprio prodotto grazie ai social. Se usati sapientemente possono rivelarsi un buon metodo per autopromuoversi.

Hai qualche progetto per il futuro?
Certamente, non sono che all’inizio della mia carriera come fashion designer. Ho ancora molto da imparare, per crescere. Al momento ho già “in cantiere” una nuova collezione, ma non posso ancora svelarvi nulla in merito.

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