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Le locandine dei film in bianco e nero di Sandra Bisiani Martinson

sandra bisiani martinson

Abbiamo incontrato Sandra Bisiani Martinson, un’artista piemontese che si divide tra le illustrazioni e l’artigianato. La sua più grande passione è rivisitare le locandine dei suoi film preferiti, in un’interpretazione che include i suoi dettagli preferiti insieme alla trama. Negli ultimi tempi, Sandra ha dato vita ai suoi disegni creando spille e portachiavi. Nell’intervista ci racconta come gli studi artistici l’hanno aiutata a plasmare il suo stile personale e la sfida di lasciare l’industria delle illustrazioni per lavorare autonomamente.

Ciao Sandra! Come hai iniziato a disegnare?

Da bambina amavo Sailor Moon e ogni volta che finivo di vedere una puntata, volevo continuare a far parte del magico mondo delle guerriere: così le disegnavo. Quello è sicuramente stato il mio punto di partenza. Disegnare era per me un passatempo, condiviso con la mia migliore amica delle elementari.

I miei genitori mi hanno sempre incoraggiata a seguire questa mia inclinazione. I miei studi nel campo sono partiti dopo le medie, frequentando il liceo artistico e poi l’Accademia Albertina di Torino.

Qui ho studiato Grafica d’Arte, ovvero gli antichi metodi di stampa. Un’arte in cui non esistono sfumature o colori, ma solo linee e punti che creano giochi di luci e ombre. Per intenderci, un concetto molto simile al puntinismo. Questo mi ha influenzata tantissimo una volta laureata: devo costruire il disegno basandomi su linee ben marcate. È una sfida per un’artista, dato che non ottieni le sfumature in base alla pressione della matita. Il tratteggio deve seguire l’anatomia del disegno.

Un dettaglio che mostra le ombre rese con puntini che seguono delle linee precise

E dopo l’università?

Inizialmente ho pubblicato un libro per bambini scritto e disegnato da me, “La terra della notte”. Poi ho collaborato con case editrici per due anni e mezzo. È stato molto stimolante come palestra dopo gli studi, per esplorare le mie capacità.

Come hai iniziato a disegnare le locandine dei film?

Tutto è partito con Inktober 2016, una sfida con se stessi in cui bisogna creare un disegno per ogni giorno di ottobre. Per dare continuità ai miei soggetti, ho deciso di ritrarre i miei film preferiti. E da lì non ho più smesso.

Impiego dalle 16 alle 27 ore per ogni locandina. All’inizio guardo il film, e butto giù degli schizzi. Prima di tutto cerco di intuire il messaggio chiave della trama, per mantenere il significato del film; poi trovo gli elementi che più mi hanno colpita e cerco di trovare un compromesso nel disegno finale. Siccome non ho il limite di pensare al pubblico, non sono obbligata a disegnare tette o un bel viso per vendere.

Inizialmente disegno sul mio blocco, secondo il principio di punti e linee di cui parlavamo prima. Poi ricalco sopra con il lucido e ritocco il risultato finale in digitale. Mentre lavoro, metto il film in questione di sottofondo due o tre volte, poi quando inizio a sentire una psicosi in arrivo ascolto podcast di critica cinematografica. Il mio preferito è Ricciotto.

A ottobre 2016 ho disegnato venti locandine; in tutto l’anno successivo, dodici. Ho deciso di prendermi il “lusso” di dedicare tutto il tempo che ritenevo necessario ad un’opera, cosa che invece non puoi fare quando devi disegnare per qualcuno. Se hai una scadenza, devi rispettarla. Per una pignola come me, può rivelarsi un problema – non sono davvero mai contenta, al limite dell’inverosimile. Perdo ore a ridefinire dettagli che non sono importanti, che il pubblico oggettivamente non vedrà mai. Per questo ho mollato l’editoria per inseguire la passione per il disegno.

Come ti trovi a lavorare per te stessa?

Ho deciso di traslare le mie illustrazioni nel campo dell’artigianato, creando spille e portachiavi. Quando ti prendi un impegno come illustratore, lavori con le idee degli altri. Io volevo concentrarmi sul cinema perché è un soggetto che mi dà tanta soddisfazione. Così ho deciso di auto-commissionarmi, e offrire il mio prodotto a chi può essere interessato. In questo modo, posso veramente creare qualcosa meglio che posso, senza l’ansia della scadenza o di quello che il cliente potrebbe aspettarsi.

Etsy è una piattaforma meravigliosa per vendere quello che produco con amore e passione. Ho tanti clienti oltreoceano: USA, Australia, Nuova Zelanda, India. Insieme a Instagram, mi permette di espandermi al di là dei miei confini geografici. Tanta gente mi dice che per disegnare dovrei uscire per l’Italia. Invece, grazie a Internet, non devi per forza spostarti nella zona in cui c’è più lavoro.

Purtroppo ai tempi di Amazon vedo che tante persone si aspettano che la spedizione sia gratuita. Per far arrivare una stampa in buone condizioni al di fuori dell’Italia, non bastano un paio di euro. Personalmente, cerco di mantenere i prezzi più bassi possibile perché appunto lo faccio per passione, e voglio che un’altra persona con quella stessa passione per il cinema possa permettersi le mie creazioni.

 

Dove trovare Sandra Bisiani Martinson:

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