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American Apparel potrebbe scomparire l’anno prossimo

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Da qualche mese American Apparel soffre. A tal punto che la direzione ha annunciato la chiusura di alcuni punti vendita per ottenere un risparmio di 30 milioni di dollari. In perdita da ormai cinque anni, il futuro del marchio simbolo degli anni 2000 è fortemente a rischio.

Pauline Schneider, direttrice da gennaio scorso, ha annunciato che queste misure forse non basteranno a salvare l’azienda, che comunque non sarà in grado di aumentare il suo capitale. Il piano di risanamento del brand californiano, che fino a marzo scorso impiegava 10.000 persone in 20 paesi diversi, comprenderà la chiusura dei negozi giudicati non abbastanza redditizi licenziandone gli impiegati.

Queste misure sono necessarie per aiutare American Apparel a riadattarsi nell’industria del retail, preservando la maggioranza dei posti di lavoro e ricostruendo un modello sostenibile sul lungo termine” ha dichiarato Pauline Schneider, senza nemmeno dare indicazioni sul numero di persone licenziate.

Fondata nel 1989 da Dov Charney, American Apparel vanta 239 negozi nel mondo. Il brand è sempre in causa contro Charney, che ha licenziato nel 2014 accusandolo di molestie sessuali. Recentemente American Apparel voleva cambiare immagine, realizzando campagne pubblicitarie che ponessero l’accento sul prodotto invece che sul contenuto choc e sessualmente esplicito.

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