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Blackjack, dai film ai fumetti: le opere dedicate al “21”

Le sale di gioco di Las Vegas sono note soprattutto per le interminabili partite di carte che si giocano sul tavolo verde. Non solo il poker, ma anche il blackjack attira numerosi giocatori, sia dal vivo sia online. Il blackjack è piuttosto diverso dai giochi di carte più comuni: non si gioca in coppia come nello scopone scientifico o contro tutti gli altri come nel poker stesso, ma si sfida il mazziere a chi raggiunge il punteggio più alto. La soglia massima è di 21 punti.

Non a caso, “Vingt-et-un” era la denominazione originale del gioco, le cui prime tracce risalgono alla Francia del XVII secolo. Solo a partire dal 1930, però, il blackjack si sarebbe diffuso in America, acquisendo un nuovo nome. In passato, infatti, vigeva la regola secondo la quale chi avesse raggiunto i 21 punti con un asso e un jack di picche avrebbe avuto diritto a un premio maggiorato. Siamo arrivati al punto che il termine “Blackjack” è addirittura presente nei dizionari italiani. Lo sviluppo di cui ha goduto questo gioco è stato considerevole.

Per giocare a blackjack servono 2 mazzi di carte. I numeri dal 2 al 10 rispecchiano il valore indicato sulla carta stessa, l’asso può valere 1 o 11 e le figure hanno tutte un valore di 10. Ogni giocatore effettua una puntata e riceve inizialmente una carta, visibile a tutti gli altri, dopodiché può decidere se accumulare altre carte i cui valori andranno sommati alla prima o se rimanere con la carta iniziale. Toccherà dunque al mazziere giocare: se otterrà un punteggio superiore a quello dell’avversario vincerà, ma sarà costretto a non poter più aggiungere nuove carte una volta arrivato a 17 punti.

Ancora oggi, in giro per il mondo vengono praticate diverse versioni di blackjack. Il gioco ha conosciuto infatti alcune varianti tra Europa e Stati Uniti, in virtù dei tanti viaggi di esplorazione navale che si compivano all’epoca. Sui tavoli europei le carte sono sempre scoperte, mentre in America la seconda del banco rimane coperta. Qualche differenza si riscontra anche nella curiosa regola dello “split”, che permette di non sommare i punteggi se si riceve come seconda carta una dallo stesso valore della prima. La mano può continuare dunque giocando le due carte distintamente, con una nuova puntata. Gli assi, però, possono essere divisi solo in un’occasione nell’arco della stessa partita, mentre le altre carte fino a 3 volte.

Nel corso della sua storia il blackjack non ha spopolato solo tra i tavoli da gioco. Anche il mondo dell’arte e del cinema hanno preso ispirazione da alcuni elementi di questo gioco di carte nella produzione di alcune opere. “21”, ad esempio, è un film che racconta le avventure di un gruppo di ragazzi che nella realtà aveva sbancato nelle più grandi sale degli anni ’80. In “Rain Man” le vicende dei protagonisti ruotano proprio intorno alle partite di blackjack.

Ma il blackjack è diventato protagonista anche di qualche storia a fumetti. Nella storia dal titolo “Makakaraua” con protagonista il celebre personaggio “Mister No”, proprio Mister No perdeva ripetutamente a blackjack sfidando un prete esperto nell’arte di barare. Altra pellicola, più recente, che vede il “21” protagonista è “The Gambler”, del 2014, diretta da Rupert Wyatt.

 Nonostante sia nato diversi secoli fa, dunque, il blackjack conserva sempre un certo interesse, forse legato proprio al fatto che si tratta di un gioco storico. Si tratta ancora di una delle attrazioni più richieste nei casinò. Il gioco del blackjack presente online ha alimentato poi ulteriormente la diffusione del nome. Non sarà conosciuto come il poker, ma difficilmente il “21” tramonterà.

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