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Charlie Hebdo: ecco perché questo giornale è vittima di estremisti

Sarà successo in Francia, ma l’attentato di cui ieri è stato vittima il giornale satirico Charlie Hebdo riguarda tutti quanti. Ad essere colpita è la libertà d’ espressione di tutto il mondo. Per chi non lo conoscesse, ogni settimana la redazione di questo giornale pubblica articoli e disegni satirici di carattere vario senza compromessi: parla di religione, politica, handicap e molti altri argomenti delicati. Il giornale esiste da 45 anni.

L’attentato, come ovvio che sia,  ha suscitato una grande reazione sui i social networks, numerosi disegnatori famosi e amatoriali hanno contribuito per sostenere le vittime, le loro famiglie ma anche il resto della redazione.

Ecco una selezione dei disegni migliori che vi consentirà di capire perché da tempo il giornale era minacciato dagli estremisti.

Numerosi attentati sono perpetrati a nome dell’Islam, Charlie Hebdo immagina la reazione di Maometto: “È dura essere amato da imbecilli”. Un’ingiuria per i musulmani di tutto il mondo secondo alcuni estremisti.

Il giudaismo e l’islam sarebbero religioni intoccabili (riferimento al film Quasi Amici, “intoccabile” in francese). “Non si deve prendere in giro”.

Il giornale rinominato Chariah Hebdo: una caricatura di Maometto dice: “100 frustate se non siete morti dal ridere“. Il giornale è pieno di disegni che prendono in giro la religione islamica. Ma Charlie Hebdo è conosciuto per aver attaccato molte altre religioni.

Il direttore della redazione del giornale, Charb, ucciso nell’attentato, posa con il giornale dopo l’incendio del suo ufficio nel 2011.

Oltre alle pubblicazioni settimanali, la redazione proponeva anche delle edizioni speciali, come quella che ripercorreva la vita di Maometto. Lo spirito di libertà all’interno della redazione era caratteristica primaria esaltata da tutti i media.

Il corano è una merda. Non ferma i proiettili” (pubblicato dopo un attentato in Egitto)

L’amore più forte dell’odio

Charlie Hebdo ne aveva anche per i cristiani. “Il papa esagera. Questo è il mio corpo.”

Monsignor XXIII ha tre papà. Il padre, il figlio e il spirito santo.

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