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Intervista alle creatrici di Virgin & Martyr, il profilo Instagram dedicato all’abolizione dei tabù

virgin & martyr

Quando si tratta di visione del proprio corpo e della sfera sessuale, è importante avere un approccio aperto, informativo e privo di giudizi. È esattamente questo che si trova su Virgin & Martyr, un profilo Instagram dedicato all’informazione e alla discussione su benessere fisico, mentale e sessuale. Ecco la nostra intervista:

Chi c’è dietro a Virgin & Martyr?

Il progetto originariamente è nato da Greta Tosoni e Greta Elisabetta Vio, ma si è presto allargato ad altri giovani da tutta Italia che contribuiscono alla gestione e alla creazione dei contenuti, grazie anche al supporto esterno di vari professionisti. Non siamo (ancora) degli esperti, ma siamo tutti molto attivi nei temi che trattiamo: tra di noi ci sono studenti di medicina, psicologia, sessuologia e siamo tutti accomunati da passione, impegno e continua ricerca.

Che significato c’è dietro al nome?

La ricerca del nome all’inizio è stata abbastanza casuale, quando abbiamo cominciato non avevamo effettivamente idea di come si sarebbe evoluto il progetto. Cercando ispirazione e partendo da un punto in comune come il nome Greta, siamo arrivate alla Santa protettrice Margherita di Antiochia, vergine e martire. Da lì il colpo di fulmine per un nome che non solo permette infiniti riferimenti e interpretazioni, ma che al contempo evoca una sacralità, una tradizione che intendiamo svecchiare e rinnovare. –

Cosa vi ha spinto a creare una pagina sulla sessualità?

In realtà la sessualità è solo uno dei vari aspetti che trattiamo. Il nostro scopo principale infatti è quello di diffondere informazione e sensibilizzare su tutto ciò che concerne il benessere fisico, mentale, sociale e anche sessuale, proponendo un luogo sicuro e totalmente inclusivo che permetta lo scambio di prospettive e demolisca i vecchi tabù. Ciò che ha spinto Virgin & Martyr in questa direzione è sicuramente la grande e grave mancanza di progetti del genere, ma anche l’enorme richiesta collettiva di chiarezza e rassicurazioni.

In che modo è cresciuta la pagina?

Tutto è cominciato su Instagram con un archivio estetico di immagini che celebrasse la bellezza della diversità dei corpi, a cui tutti potessero contribuire. Questo ha incentivato la diffusione della pagina, facendo scaturire sempre più interesse tra le persone e permettendole di continuare ad evolversi in un progetto a tutto tondo di promozione dell’informazione, del benessere, del rispetto e dell’inclusività attivo anche fuori dai social con varie iniziative ed eventi dedicati agli stessi intenti. Le possibilità sono davvero infinite e il supporto per fortuna non manca, il che è solo un incentivo per Virgin & Martyr a svilupparsi e crescere sempre di più. –

Dove prendete le informazioni?

Come dicevamo, c’è chi studia all’università alcune delle tematiche che trattiamo, con corsi mirati o conferenze d’aggiornamento, mentre per il resto è tutto un lavoro autonomo di attenta ricerca supportata da internet, libri, documentari e la collaborazione o supervisione di figure professionali ed esperti. –

Credete che in Italia si parli abbastanza e/o correttamente della sfera sessuale?

Purtroppo il nostro Paese è vittima di una tradizione che esalta vecchi valori e ideologie arretrate e che limita la conoscenza riguardo le tematiche considerate più tabù, come appunto la sessualità. Le scuole che propongono lezioni o corsi di educazione sessuale sono poche e spesso l’approccio è superficiale e poco inclusivo, limitato ai rapporti eterosessuali, al fine riproduttivo e al preservativo per evitare gravidanze e malattie. Non ci sono approfondimenti su temi come la diversità, il piacere, le disfunzioni e problemi sessuali, il consenso e limiti personali, il rispetto, la prevenzione o l’identità sessuale. Se poi anche in famiglia viene perpetrata la tradizione della sessualità tabù, che alimenta il senso di pudore e colpa, ciò che rimane a plasmare la consapevolezza sessuale dei giovani sono internet e i racconti degli amici che non hanno modo di essere filtrati per veridicità e attinenza, creando false aspettative, incomprensioni e pregiudizi.

Quali sono i tabù che si fa più fatica a eliminare?

Le persone generalmente vengono smosse soprattutto quando si mettono in discussione valori, ruoli e stereotipi tradizionali, erroneamente considerati come “normalità”. Non è facile far passare il messaggio che il mondo non è solo bianco o nero, rosa o blu. Le sfumature esistono in ogni cosa e può essere davvero bello e appagante uscire dai rigidi schemi mentali per ritrovare sé stessi e imparare ad accettarsi come si è. Ecco quindi che, ad esempio, mostrare un uomo molto truccato o una donna con la barba (causata dall’ovaio policistico), parlare di piacere anale maschile, di feticismi o di chi si identifica come uomo e ha le mestruazioni, non solo può creare scalpore ma anche confusione o rifiuto, magari perché non si riesce ad ammettere la propria limitatezza di prospettive. In realtà sono proprio le nostre diversità a renderci unici, “normali” e, più di ogni cosa, meritevoli di rispetto, amore e ascolto, indistintamente.

Quali sono le tematiche più popolari?

Di solito i post che fanno scaturire più interazioni sono quelli sulla sessualità, ma ultimamente notiamo anche un grande interesse per le tematiche legate all’auto-consapevolezza e accettazione del proprio corpo e modo di essere, segno di una grande necessità comune di parlare e riflettere su di sé e sulla propria percezione, ma anche di condividerlo con gli altri e ampliare le proprie prospettive.

Immagino riceviate molta posta dai vostri followers. Quali sono le domande più frequenti?

Molto spesso ci viene chiesto se possiamo parlare di un tema in particolare, solitamente qualcosa di poco conosciuto e insolito, di cui non si trovano (o non si sa dove trovare) informazioni chiare e precise. Altre domande frequenti sono quelle alla “ma è normale che…” seguite dai dubbi più svariati soprattutto sul corpo e sulla sessualità. Cerchiamo di ascoltare, rispondere e aiutare tutti come possiamo, anche consigliando contatti o iniziative inerenti oppure indirizzando a specialisti/professionisti quando ci si addentra in questioni di salute più personali e specifiche.

C’è qualcosa che vorreste aggiungere?

Crediamo sia fondamentale far comprendere l’importanza di sviluppare la propria intelligenza emotiva per saper accogliere tutte queste tematiche senza pregiudizi e con neutralità. Questo dovrebbe essere proprio il primo obiettivo dell’educazione sentimentale o socio-emotiva, un tema chiave che soffre della superficialità con cui se ne sente parlare ultimamente in Italia. Infine ci teniamo a far sapere che siamo sempre alla ricerca di persone che condividano i nostri obiettivi ed entusiasmo per collaborare ad articoli, iniziative o anche solo per scambiare opinioni, esperienze e spunti utili in un safe place come Virgin & Martyr perché crediamo davvero che l’unione faccia la forza!

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