Durante gli anni della guerra per la spartizione della Jugoslavia correva la voce che un bambino profugo a Zara girasse per gli ostelli insieme alla famiglia portandosi sempre dietro un pallone. Questi furono i primi anni di vita del giocatore che ha vinto il pallone d’oro 2018, Luka Modric.
Suo nonno, da cui ne ha preso il nome, è stato assassinato dai serbi solo perchè croato. Così il piccolo Luka si rifugiava nel suo mondo giocando a pallone mentre la guerra continuava. Una persona che lavorava all’hotel dove alloggiavano disse di lui: “Rompeva più finestre lui con un pallone che i serbi con le loro bombe”. Alcuni dubitarono che potesse diventare un buon calciatore, visto anche il suo fisico minuto infatti venne rifiutato da l’Hajduk Spalato. Venne però preso al Dinamo Zagabria, una delle squadre più forti della Croazia, che lo acquistò e lo fece debuttare nei professionisti: «Pareva un miracolo già che stesse in piedi», ha ricordato Bajlo, guru del calcio croato, «però il tocco di palla era incredibile e sembrava che avesse gli occhi anche dietro la testa».
Ora nel 2018 Modric gioca con la maglia del Real Madrid e ha portato la Croazia alla finale del mondiale 2018.“Dovete capire una cosa sulla gente croata. Dopo tutto quello che ci è successo, dopo la guerra, siamo più forti. Quello che abbiamo passato è stato molto duro. Oggi siamo persone difficili da rompere. E siamo determinati nel dimostrare che possiamo raggiungere il successo” ha detto il calciatore. L’ultimo premio assegnatogli è appunto il Pallone d’oro, battendo i due vincitori delle scorse edizione, Messi e Ronaldo. Dopo la vittoria il calciatore croato a dimostrato un incredibile umiltà con queste parole:“Nella storia resterà che un giocatore croato, rappresentante di un piccolo Paese, ha vinto il Pallone d’Oro dopo Cristiano e Messi, che sono giocatori di un altro livello. Nessuno ha il diritto di paragonarsi a loro che sono i migliori nella storia di questo sport.“.