Nate nel lontano diciassettesimo secolo, all’inizio erano semplici caratteri tipografici che, affiancati, formavano un’immagine. I due punti e la parentesi chiusa è l’esempio più evidente. Negli anni ’80, grazie all’informatica, subiscono un’accelerazione e nei ’90, grazie ai cellulari giapponesi, evolvono nelle emoji.
Il 17 luglio é il World Emoji Day, la giornata mondiale degli emoji creata dal fondatore di Emojipedia, Jeremy Burge, nel 2014. In occasione della festa che si celebra oggi sui principali social , Facebook e Messenger rendono disponibili nuovi dati che mostrano quali Emoji vengono condivisi di più in tutto il mondo.
La più utilizzata nel mondo è la faccina che ride fino alle lacrime. A certificarlo sono state le università del Michigan e di Pechino, che hanno analizzato 400 milioni di messaggi inviati da 4 milioni di smartphone in 212 Paesi. La faccia che ride a crepapelle è stata incoronata anche dai dizionari Oxford, che l’hanno eletta parola dell’anno 2015.
Gli Emoji più utilizzate su Facebook e Messenger in tutto il mondo negli ultimi 30 giorni sono state la faccina con le lacrime di gioia (più di 332 milioni), seguite dall’emoji con gli occhi a forma di cuore (254 milioni) e dalla faccina che manda il bacio a forma di cuore (più di 160 milioni).
Le emoji però vanno al di là delle faccine e dei sentimenti ed emozioni che esprimono, per dare rappresentazione a tutto ciò che fa parte della vita: dal cibo al meteo, dagli sport agli animali, dalle auto all’abbigliamento. Un arsenale espressivo che ha consentito di tradurre in emoji persino i libri: Moby Dick, Pinocchio, Peter Pan, Alice nel paese delle meraviglie, fino alla Bibbia.
E i disegnini a disposizione stanno per aumentare. In autunno dovrebbero infatti arrivarne 56 nuovi, appena standardizzati dal Consorzio Unicode insieme al simbolo del bitcoin, la moneta virtuale più nota.