Durante gli scavi nella Regio V di Pompei, nell’ambito degli interventi di manutenzione e messa in sicurezza dei fronti di scavo previsti dal Grande Progetto Pompei è stata scoperta un’iscrizione che cambia la data dell’eruzione del Vesuvio.
Il direttore generale Massimo Osanna ha dichiarato “è un pezzo straordinario di Pompei datare finalmente in maniera sicura l’eruzione. Già nell’800 un calco di un ramo che fa bacche in autunno aveva fatto riflettere, oltre al rinvenimento di melograni e dei bracieri“.
L’eruzione infatti potrebbe essere datata il 24 ottobre e non ad agosto. Riaffiorati dai lapilli la “Casa con giardino”, con il bel portico affrescato e gli ambienti decorati da vivaci megalografie, e la Casa di Giove, con le pitture in primo stile e gli eccezionali mosaici pavimentali dalle raffigurazioni senza precedenti. L’iscrizione a carboncino è la traccia tangibile di un momento di vita quotdiana e supporta la teoria che la data dell’eruzione fosse a ottobre e non ad agosto poichè è datata a al sedicesimo giorno prima delle calende di novembre che corrispondente al 17 ottobre.
Stranamente molte parti i questa casa, che ai tempi era in via di ristrutturazione, sono rimasti in buono stato tra questi l’iscrizione a carboncino che essendo molto fragile non sarebbe durata nel tempo. Questa sposterebbe la data dell’eruzione dal 24 agosto al 24 ottobre del 79 (d.c.).