Darlin Magazine

Storia dei carri armati durante le Guerre Mondiali

Ai tempi dei primi prototipi, in Gran Bretagna i carri armati erano conosciuti con il nome di Landships. Il Landships Committee fu costituito nel 1915 da Winston Churchill e per celarne il vero scopo (la progettazione di carri armati) da eventuali spie straniere, i mezzi da guerra iniziarono ad essere chiamati col nome di “tanks”, “serbatoi”, per dare l’impressione che si trattasse di semplici serbatoi d’acqua. Da quel momento in poi, il nome tank è rimasto nella lingua inglese come parola per designare il carro armato.

I carri armati furono sviluppati indipendentemente da Gran Bretagna e Francia durante la I Guerra Mondiale e furono usati per la prima volta dall’esercito britannico nel 1916 durante la battaglia della Somme. Francia ed Inghilterra produssero migliaia di questi mezzi innovativi, al contrario della Germania che, poco convinta della loro effettiva utilità, ne produsse soltanto 20. Dopo la I Guerra Mondiale, in cui i mezzi erano ancora a livello sperimentale, vennero apportate alcune migliorie tecniche e il loro ruolo fu rivalutato anche dall’esercito tedesco, che in vista della II grande guerra iniziò a fabbricarne congiuntamente con le altre potenze dell’Asse.

Molte fabbriche sospesero la loro produzione normale per dedicarsi all’assemblaggio di questi mezzi ed altri armamenti da guerra. I carri schierati dalla Germania durante la II Guerra Mondiale erano inferiori a quelli britannici in termini di armamenti e corazze, ma avevano un vantaggio chiave: possedevano la radio, il che permise un miglior coordinamento tattico. Gli USA contribuirono fornendo alle forze alleate dei mezzi armati prodotti in America, cosa che giocò un ruolo fondamentale nel successivo sbarco in Normandia. Dopo la fine della guerra, le fabbriche abbandonarono la produzione di armi per tornare a dedicarsi ai loro prodotti originari.

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