Zayn Malik, il componente dei One Direction unanimamente riconosciuto come il più sdraiabile e non coinvolto in relazioni segrete con i compagni, li ha piantati in pieno tour mondiale. Gli altri quattro, Niall Horan, Liam Payne, Harry Styles e Louis Tomlinson, andranno avanti per la loro strada, coerenti con il nome della band, nentre tutto intorno l’internet esplode.
Mentre i social sono un tripudio di ragazzine che piangono incidendosi il nome dell’amato nella carne come nei più inquietanti testi dei Placebo, di gente che le sfotte senza pietà, e di altra gente che sfotte senza pietà la gente che sfotte senza pietà le Directioners, io sto più che mai ringraziando il cielo che nel 1998 i social non esistessero ancora.
Facciamo un po’ di ordine: i One Direction hanno vinto The X Factor UK nel 2010 e subito sono diventati fenomeno virale, con 4 album, 14 singoli. Secondo il Sunday Times, sarebbero la boyband più ricca della storia della musica britannica.
Ieri, Zayn avrebbe ufficialmente lasciato il gruppo, causa il forte stress che provava e “volendo vivere come un normale 22enne“. O almeno, così riporta Wikipedia. Che l’altra sera però aveva sbagliato clamorosamente il vincitore dell’Isola dei Famosi.
Ma quella che stanno vivendo le Directioners nelle ultime ore è solo l’ultima di tante tragedie.
«If you wanna be my lover, you gotta get with my friends, make it last forever friendship never ends»
Se siete state bambine nei primi anni 90′, è praticamente impossibile che non abbiate mai giocato alle Spice Girls con le vostre amichette nel cortile della scuola, e che non abbiate tremendamente sofferto quando nel 1998 Geri Halliwell lasciò la band, sempre durante un tour mondiale.
Noi credevamo davvero nella loro amicizia eterna, invece quelle di Wannabe si sono rivelate tutte balle.
I Backstreet Boys con le loro canotte di gran classe
Vediamo di fare poco gli splendidi, perché i Backstreet Boys, con oltre 140 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, si sono aggiudicati il titolo di boyband con il maggior successo di sempre. All’epoca del loro successo planetario, Millennium, uscito guarda caso nel 2000, io cominciavo a scoprire i Nirvana e li snobbavo senza riuscire davvero a ignorarli.
Ricordo molto bene che tutte adoravano Nick Carter, e la fuga nel 2006 di Kevin, quello che più di tutti sembrava un pizzaiolo.
Eh si, questi sono i Take That. E quello è proprio Robbie Williams, prima di diventare lo sciupafemmine che tutti sappiamo. Considerati da molti la boyband per eccellenza, si sono formati a Manchester nel 1990, quando io alla tenera età di 2 anni ancora non potevo appassionarmici davvero.
Nel 1996, proprio il nostro Robbie è uscito dal gruppo frusciando, dando il via a un balletto lungo due decenni di reunion a cui uno a turno tra i cinque non vuole partecipare.
Lo so che cosa state pensando e non giudicatemi. Stiamo parlando feels e non di qualità della musica, e lungi da me l’idea di paragonare gli Scarafaggi agli One Direction. Ma ve la butto lì: che cosa avrebbero postato secondo voi le groupies, se avessero avuto Twitter?
E comunque Yoko Ono non ha sciolto i Beatles. John Lennon ha sciolto i Beatles.
La litigata definitiva in cui i fratelli Gallagher si sono spaccati vicendevolmente le chitarre in testa e hanno ucciso gli Oasis ha segnato la fine della mia adolescenza. Era il 2009 e non me ne sono ancora fatta una ragione. Non fu così terribile nemmeno quando fui lasciata dal mio fidanzatino bruttarello del Liceo.
Non mi tagliai le braccia scrivendoci Noel, ma sì, ne feci una tragedia.