Se andate in Giappone, non esitate a provare la loro pizza deliziosa. Sì, avete capito bene, nella patria del sushi hanno sviluppato un’ossessione per la pizza e sono diventati dei discreti pizzaioli.
Se le prime pizze giunte in Giappone nel 1973 grazie alle catene americane Shakey’s e Dominos non assomigliavano per nulla a quelle che noi comunemente consideriamo tali (potete immaginare una pizza al pollo teriyaki e mayonese?), oggi un discreto numero di ristoranti produce delle pizze riconosciute come degne della più antica tradizione napoletana dagli esperti delle associazioni competenti.
Nel 2003, il primo ministro britannico Tony Blair in visita nel paese aveva scelto una pizzeria del quartiere di Harajuku per un pranzo di lavoro.
Il leader della pizza in Giappone, colui che ha portato oltreoceano gli ingredienti originali ed il tradizionale modo di lavorarli ha 55 anni e si chiama Susumu Kakinuma. Ha visitato l’Italia per la prima volta nel 1984 e racconta che al tempo nessun pizzaiolo lo volle come suo secondo. Così ha dovuto imparare mangiando e riproducendo, sbagliando e ri-riproducendo.
Appena tornato in patria ha aperto la prima pizzeria e, visto il grande successo, nel 2010 ha aperto il secondo locale.
Il fatto che i nostri prodotti siano apprezzati a tal punto nel mondo non è una novità, basti pensare all’ingente presenza della catena Eataly in Giappone, la nazione che conta più punti vendita dopo l’Italia. E noi aspettiamo che a riprodurre la pizza siano gli americani?