Se il nuovo cortometraggio di Kirstin Dunst ha qualcosa da dire, è proprio il fatto che essere una celebrità (o anche una persona normale) nel 2014, è un’esperienza imbarazzante per quanto riguarda l’oggettivazione che subiamo a causa della tecnologia a nostra disposizione.
La crescita disconnessa della società è direttamente collegata a quanto noi ci nascondiamo dietro il nostro smartphone.
Se i telefoni, perchè sì, in realtà sono solo telefoni, continuano a minacciare le nostre abitudini sociali, di questo passo i figli dei nostri figli non saranno nemmeno più in grado di parlare. Forse le loro cordicine vocali non conosceranno mai la gioia di conversare.
Per darci un assaggio dello strano mondo in cui vive, Kirstin insieme con il regista Matthew Frost e Vs. Magazine, ha girato questo documentario sulla “generazione selfie”.